Trilogia del Cornetto: tre gusti per per tre commedie brillanti

In questa sede, a parte Omicidio all'italiana (la trovate qui), non si è ancora parlato di commedie.
Oggi quindi ho intenzione di rimediare, portando alla vostra attenzione non una, non due ma ben sì di tre commedie: "Shaun of the Dead" (mi rifiuto di chiamarlo L'alba dei morti dementi), "Hot Fuzz" e "La fine del mondo", noti al pubblico come la trilogia del cornetto. Edgar Wright, il regista, prende tre generi cinematografici, ovvero il film di zombie, il poliziesco e lo sci-fi è li trasforma, contaminandoli con la commedia. Tuttavia non si tratta di meri spoof movies demenziali, bensì siamo di fronte a tre commedie brillanti. Quindi ora possiamo passare all'analisi, che in questo caso non sarà film per film; ma mi concentrerò più che altro sugli che accomunano queste tre opere cinematografiche.

I meno attenti potranno però osservare che gli unici tratti comuni sono i cornetti Algida (da qui il nome della trilogia) e la presenza di Simon Pegg e Nick Frost nei ruoli principali, in quanto le trame sono collegate tra loro. Con le argomentazioni che seguono dimostrerò l'opposto.
Seppur si tratti di tre opere autocefale, le scelte di sceneggiatura e di messa in scena sono molto simili. In tutte e tre le pellicole la suspance viene spesso rotta con trovate tipiche della commedia, in ciascuna delle tre troviamo dei decoupages di montaggio molto moderni e serrati su dei particolari ed in ognuno di essi ci sono dei momenti in cui la commedia e messa da parte, lasciando che il genere a cui esse fanno riferimento, emerga con prepotenza. Questo è sicuramente un punto a favore, infatti il regista britannico non si dimentica mai il genere di provenienza di ciò che sta girando, senza mai perdere d'occhio l'aspetto comico che pervade tutti e tre i lungometraggi. 

Un'altra nota positiva sono anche gli spunti di riflessione che vengono posti alla nostra attenzione. In "Shaun of the the Dead" è bello notare come l'eroe sia quasi egli stesso "zombizzato" dalla propria routine,come è triste e smorto tutto ciò che lo circonda, mentre in "Hot Fuzz" il protagonista si dovrà confrontare con l'ipocrisia di un paese che è pronto a tutto pur di salvare la propria facciata, pure andare contro la legge e per concludere, ne "La fine del mondo" ci sarà un duro scontro tra i tre personaggi principali ed una razza aliena che vuole trasformare il genere umano in dei "replicanti" tutti identici e omologati tra loro (abbastanza distopico non trovate?)

Ora soffermiamoci sui tre protagonisti di questa trilogia, tutti e tre magistralmente interpretati da Simon Pegg. In tutti i casi si tratta sempre di una persona che non riesce a prendere il controllo della propria vita. Che sia un tossico, un impiegato del ceto medio o un poliziotto troppo ligio al suo dovere; in ciascuna di queste prospettive si tratta di individui frustrati, completamente oppressi dalla realtà che li circonda. Paradossalmente, l'unico appiglio che hanno con la loro vita infame è una situazione che è molto più degenere e grave rispetto agli standard di un uomo comune, ma non per loro. Infatti proprio quando stanno per perdere tutto, essi si ridestano come arabe fenici, prendendo in mano le redini e risolvono la situazione...a modo loro si intende!

Per concludere, la trilogia del cornetto sono tre commedie brillanti, mai banali e comunque esilaranti, in cui tutto ciò che fa da contorno alle situazioni comiche è di qualità altrettanto elevata.



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