Eccoci qui col secondo articolo di consigli musicali ad mentula canis. Come nel predecedente (che se non avete letto lo trovate qui) , in questa sede consiglio e parlo brevemente di qualche album, con una breve recensione per ciascuno di essi. Seleziono queste opere con un unico criterio, il mio tasso di gradimento. Il genere e l'anno di uscita non hanno alcuna rilevanza; da qui il titolo, ad mentula canis in un latino abbastanza maccheronico vuol dire infatti a cazzo di cane. Cominciano...
Cominciano dunque da un classico made in USA nel '71. I brani contenuti in questo LP possono essere catalogati come un misto tra folk,rock e pop (soft rock per i più profumati). Le tracce sono tutte molto easy listening e i testi intimi ma non troppo impegnati vengono accompagnati in modo gradevole dalla componente musicale. Un album perfetto per fare il pieno di ottimismo. Personalmente lo trovo perfetto da ascoltare al mattino con una tazza di te o alla sera con una tisana.
Ammetto che il nome di questo musicista norvegese non promette molto bene, ma posso assicurare che il disco in questione è estremamente affascinante . Uscito dal suo periodo dark ambient, Mortiis decide di mettere su un complesso portante il suo stesso nome e di regalarci questa piccola perla nel panorama synthpop. Ciò che rende unico The Smell of Rain sono le sonorità barocche miste ad una forte componente rock, oltre che ai testi cupi e grotteschi. Questo cd mi causò una forte dipendenza da adolescente.
Qui invece si parla di una mia scoperta recente. Seasick Steve è un chitarrista californiano che ha deciso di lanciarsi in una carriera solista, assieme all'amico Dan Magnusson. Questa meravigliosa follia uscita 2016 è, come tutta la discografia di Steve, un omaggio al vecchio blues. I brani in acustico si alternano a brani carichi e travolgenti, contraddistinti dall'uso di slide guitar e da un groove di batteria che fa battere il piede come riflesso involontario. Piccola nota a margine, a rendere ancora più strampalato Steve è l'uso di strumentazione ricavata da strumenti di recupero, come cigar box o diddley bow. Quindi se amate il blues questo disco è da non perdere.
Gli Ulver sono un gruppo enigmatico. Anch'essi norvegesi, sono passati dal black metal, al folk per poi passare alla musica d'ambiente molto dark e ricca di contaminazioni classiche. L'opera in questione appartiene a questo ultimo periodo. Si tratta dunque di un LP che mescola l'ambient alla musica da camera, creando atmosfere malinconiche e a tratti oscure, ricche però di un fascino senza eguali. La forza di questo album sta proprio nel ricreare immagini vivide ma allo stesso tempo sfocate all'interno della mente dell'ascoltatore, pur non essendo affatto un easy listening. Insomma, Shadows of the Sun è un piccolo capolavoro, destinato a brillare per molti anni a venire.
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The Smell of Rain
You Can't teach an Old Dog new tricks
Shadow of The Sun
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Taperstry di Carol King

The Smell of Rain di Mortiis

You Can't Teach an Old Dog New Tricks di Seasick Steve

Shadows of the Sun degli Ulver

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