Il riscaldamento globale, mi sia concesso il gioco di parole, è sicuramente un tema caldo in questi ultimi anni. C'è chi sostiene che bisogna fare qualcosa al più presto perché siamo sull'orlo dell'estinzione e c'è chi sostiene che la causa non sia esclusivamente il fattore umano. Ma cosa succederebbe se creassimo un agente chimico atto a schermare i raggi solari e quindi a raffreddare il pianeta? Questa è l'incipit di Snowpiercer, film del 2013 per la regia di
Bong Joon-ho (trattasi di una co-produzione tra Corea del sud e USA).
Ora, con la terra ormai ridotta ad un freezer, un ricco industriale, il sig. Wilford, crea un enorme linea ferroviaria che attraversa tutto il pianeta. Le carrozze dell'unico mastodontico treno sono costruite per ospitare la vita umana in tutti i suoi aspetti, tuttavia le suddette sono dedicate per ospitare diversi ceti sociali. Più si sale verso la locomotiva più il ceto sale, viceversa scende fino a raggiungere la sezione di coda, dove si ha la popolazione più misera. Come pare ovvio, alla classe più povera le cose iniziano a non andare più bene, quindi guidati da un tale di nome Curtis (Chris Evans). Ma la rivoluzione, è qualcosa che porterà a dei miglioramenti nel tessuto sociale del treno oppure solo un passaggio di testimone? E se la rivolta stessa in qualche modo fosse utile alla casta dominante?
Da un soggetto molto originale ne parte una trama semplice ma solida, dallo svolgimento lineare che però lascia spazio a molti antefatti, relativi ad eventi precedenti alla narrazione del film, arricchendola di dettagli. La scheda tecnica è buona, anche se ci sono sbavature non indifferenti. Alcune scene d'azione risultano un po' confuse nel montaggio e la fotografia per quanto varia e ottima caratterizzante dei vari scomparti, risulta negli ambienti meno luminosi forse fin troppo scura e poco intellegibile.
Per tirare le somme, Snowpiercer è un'opera che fa del soggetto e dell'ambientazione il suo maggiore punto di forza, dando diversi spunti di riflessione e con una realizzazione buona ma non priva di pecche. Rimane comunque un prodotto molto valido e soddisfacente.
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Vi ricordo che se siete interessati a supportare il sottoscritto potete acquistare questo film in copia fisica dal link Amazon che segue,in quanto ho un'affiliazione
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Vi lascio in aggiunta i link per i miei social che vi esorto a seguire, così farò il possibile per tenervi aggiornati
Pagina FB : Bazaar Di Uriel
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Twitter: @TiogeneittP
Bong Joon-ho (trattasi di una co-produzione tra Corea del sud e USA).
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Da un soggetto molto originale ne parte una trama semplice ma solida, dallo svolgimento lineare che però lascia spazio a molti antefatti, relativi ad eventi precedenti alla narrazione del film, arricchendola di dettagli. La scheda tecnica è buona, anche se ci sono sbavature non indifferenti. Alcune scene d'azione risultano un po' confuse nel montaggio e la fotografia per quanto varia e ottima caratterizzante dei vari scomparti, risulta negli ambienti meno luminosi forse fin troppo scura e poco intellegibile.
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Inoltre collaboro con "La Nottola", sito di divulgazione filosofica e con "Cicles Magazine", una rivista online che tratta di vari argomenti, tra cui ovviamente il cinema. Vi lascio qui di seguito i link ai corrispettivi siti e social; così potrete dare un occhio a il mio lavoro per loro e, mi auguro, pure al loro lavoro, che merita davvero.
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