The VVitch: una storia di paura del New Englad

Oggi è Halloween, quindi mi pare scontato parlare di un film horror. Il problema di questo genere è trovare un'opera che sia di buona fattura. Troppo spesso i cineasti di queste ultime decadi si sollazzano con
jump scare che hanno il solo scopo di farti saltare dalla sedia e spiritelli burloni. La tensione pare sia l'ultimo problema, meglio alzare il volume a palla e fare apparire un brutto ceffo (o brutta ceffa) sullo schermo. Questa gag forse mi fa saltare le coronarie, ma di sicuro non mi fa paura. La paura nasce dal creare simpatia verso i protagonisti, per poi metterli in situazioni di pericolo, facendo così crescere la tensione in noi spettatori. Richiede i giusti tempi e le giuste pause; per fare un paragone con la danza, il cinema dell'orrore non è una pizzica invasata, bensì un lento ma inesorabile bolero. Dopo questo lungo e tedioso preambolo possiamo parlare della pellicola di oggi; The VVitch, per la regia di Robert Eggers.

Una famiglia di coloni del New England viene cacciata dalla colonia madre, quindi sarà costretta a ricostruirsi una vita nella natura più selvaggia di quelle terre. La dura vita campestre e la fervente fede di questo nucleo famigliare sono lo sfondo di questa pellicola. Infatti tutte le sventure vengono subito ricondotte alla dannazione, al peccato e all'allontanamento dal dio cristiano; indotte dalla presenza di una presunta strega . La presenza maligna tuttavia non viene mai mostrata in modo sensazionalistico, viene anzi spesso piuttosto suggerita. Non si avrà una messa in scena pacchiana o patinata, tipica dello scenario orrorifico moderno, piuttosto qui si è sempre optato per una fotografia costruita con luci naturali e rarefacendo il più possibile le immagini. La stessa regia mostra tutto in modo pacato, senza virtuosismi. Questo stilema crea degli ambienti onirici, lontani dal reale.

Il tema della fede cieca ed eccessiva è senz'altro il leit motiv di questa pellicola. Per quanto effettivamente la presenza di una strega sia sempre sentita, in realtà è la fede stessa il vero pericolo. L'isteria e il fervore cristiano infatti porterà la famiglia nel cercare un caprio espiatorio per tutte le loro sciagure. La ricerca di un colpevole diventerà una necessità fisiologica piuttosto che una questione etica, atta a giustificare il loro credo. Questo, almeno per me, fa molta più paura ed è molto più pericoloso della strega stessa.

La ricostruzione storica è un altro elemento estremamente affascinante di questa opera. Per ricostruire la sceneggiatura invero sono stati consultati degli archivi con giornali, diari e sentenze dell'epoca. Questo si nota molto se si guarderà il film in lingua originale, in quanto anche l'inglese parlato dagli attori è una ricostruzione del linguaggio e "slang" riconducibile a quel periodo. E a tale proposito pure le prove attoriali sono eccellenti, rendendoci ancora più empatici con l'ambiente ricreato dal film.

Sicuramente "The VVitch" non è per tutti, si tratta infatti un film estremamente lento, che fa della rarefazione delle scene, del celare costantemente il pericolo e della lentezza la propria cifra stilistica. Se però si vuole una storia di paura ansiogena e originale, seppur lenta, questo film fa per voi.


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