Kubo e la spada magica: stop motion ai massimi livelli

Personalmente amo l'animazione. Che sia un classico Disney, un film del sensei Miyazaki o l'ennesimo capolavoro Pixar poco importa; non sono un tifoso di qualche squadra di pallone, ma semplicemente un appassionato di cinema abbastanza scellerato da aprire un blog personale. In particolare adoro la stop motion, ovvero la tecnica che prende dei modelli di plastilina e di scattare singole foto che andranno a comporre i singoli fotogrammi del film. Spiegato in parole povere: gli animatori metto il modellino,lo mettono in posa,scattano una foto,gli cambiano la posa,riscattano un'altra foto e via dicendo...così con pazienza, duro lavoro e tante benzodiazepine, in una settimana di lavoro si hanno circa 30 secondi di pellicola! Chiaramente la mia è un'iperbole,ma rende bene l'idea del duro lavoro che gli studi specializzati in questa tecnica di animazione vanno in contro ogni volta che hanno un progetto in porto. Uno di essi è la Laika LLC, ed il film di cui parleremo oggi è Kubo e la spada magica,prodotto per l'appunto dalla Laika è diretto da Trevis Knight.

La pellicola è come molti opere di animazione un road movie; ovvero uno di quelle storie che ruotano attorno ad un viaggio. Il viaggio infatti è un metodo perfetto per narrare la crescita di un personaggio,in quanto i compagni di viaggio e gli ostacoli che egli dovrà superare sono perfette metafore della formazione dello stesso. Il viaggio di Kubo, il protagonista di questa avventura, è senza dubbio alquanto singolare. Infatti egli è un cantastorie,che usa il suon del suo Shamisen (quello strumento nipponico simile ad un banjo,che si suona con un grosso plettro) per piegare la carta in degli origami, questi non saranno altro che i personaggi delle storie che racconta. Le storie,che gli sono state a sua volta raccontate da sua madre, tuttavia non hanno finale. Questo perché in realtà, il racconto che pende dalle sue labbra non è nient'altro che la sua storia, di cui Kubo stesso deve scrivere il finale. Il perfido Re Luna (che sarebbe poi suo nonno) le sue zie ed il valoroso Hanzo, suo padre,sono tutte personalità realmente esistenti.

Tecnicamente,come ho già detto nel titolo,siamo ai massimi livelli di stop motion ad oggi raggiunti,forse anche grazie alle nuove tecnologie di re-rendering digitale. Fatto sta che ogni sassolino,ogni spiga di grano sembra avere dentro di se vita. Complice anche un incredibile gioco di luci. Infatti la luce del Sole al tramonto,ma soprattutto la luce della Luna, sembreranno reali,così reali che a stento si riuscirà a ricordarsi che quello che vediamo nello schermo non sono altro che statuette di plastilina e ambientazioni create a mano.

La trama in realtà è di nuovo molto semplice; si tratta in fatti di una fiaba dalla forte ispirazione giapponese, piena di magia, avventura, risate e l'amore di una famiglia minacciata da altri membri della stessa famiglia, incapaci di provare quello stesso sentimento che la tiene unita. Però,questo film dimostra una teoria che mi ronza in testa da un po' di tempo, ovvero che non bisogna scrivere trame complicate per avere una bella narrazione, basta "semplicemente" narrarla bene,ed in questo Kubo e la spada magica,fa pieno centro!


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