Gods of Egypt: la mitologia ai tempi di Hollywood

Fino ad oggi in questa sede si è parlato di film belli o per lo meno validi; alcune opere su cui ho scritto un articolo offrono addirittura degli spunti di riflessione. La pellicola di oggi non narra una bella storia, non dà materiale su cui riflettere, e non è nemmeno valido: è Gods of Egypt di Alex Proyas.

Le vicende si svolgono in un tempo remoto in cui divinità e uomini vivevano a stretto contatto fra di loro; infatti per distinguere gli dei dai mortali gli sceneggiatori hanno reso i primi alti quattro metri, col potere di trasformarsi in mostri e al posto del sangue, nelle vene gli scorre oro liquido. Ecco a voi, la prima stronzata di questa pellicola! Infatti, molto spesso un dio in mezzo agli esseri umani sembrerà Willy Wonka in mezzo agli Oompa Loompa, altre volte la proporzione delle inquadrature sarà talmente confusa che risulterà difficile distinguere il comune mortale dall'essere divino se esso non è ferito o trasformato.

Parliamo ora di personaggi e trama. Horus deve succedere a suo padre Osiride al trono d'Egitto, a suo zio Seth non va bene perché non gli piace essere confinato nel deserto e quindi ordisce un colpo di stato nel giorno dell'incoronazione. Horus, che fino ad all'ora si è comportato da figlio viziato, con l'auto di un ladruncolo umano riuscirà a riconquistare il trono, fine! Sarebbe bello spendere altre parole a riguardo, ma la caratterizzazione dei personaggi non rende la trama interessante. La cosa grave e che essi non sono stereotipati, ma peggio, sono solo delle bozze che si muovono delle vicende narrate. Per esempio Thot,dio del sapere, è una semplice macchietta ed oltre a Seth c'è un antagonista umano, ma pure lui è abbozzato, quindi non serve parlarne. Un peccato, perché la mitologia egizia, come ogni mitologia, offre sempre buoni spunti per scrivere un soggetto ed una sceneggiatura interessante. Lo dimostrano la miriade non solo di film, ma anche di fumetti, cartoni animati e videogiochi a sfondo mitologico; si pensi a God of War per quanto riguarda il media videoludico o ad Hercules della Disney, per quel che concerne l'animazione. Le opere che ho citato hanno in comune un fattore importante; non seguono pedissequamente il mito originale, ma lo reinterpretano rendendolo personale e accattivante. Anche Gods of Egypt ci prova a fare suo il mito egizio, fallendo miseramente.

Questa pellicola ha subito diverse critiche per gli effetti speciali, e qui, mi trovo in disaccordo con il resto della critica (che poi io non sono un critico, ma vabbè...). Seppur la CGI sia barocca da rasentare il pacchiano, non è affatto sgradevole. I problemi di questo film, come ho già detto nei paragrafi precedenti. Anche le scelte di cast sono state discusse, ma a parte Nikolaj Coster Wandau, ovvero un danese nei panni di Horus, non ho molto da riportare. Per dei personaggi scritti in modo così pigro e sciapo nessun attore sarebbe riuscito a fare miracoli.

In questo film si ha poi uno strafalcione enorme; la sfinge. Questa porrà un enigma da risolvere ai protagonisti. Peccato che quella sfinge era a Tebe, in Grecia ed è Edipo a confrontarsi con essa. Si saranno forse confusi perché esisteva anche in Egitto una città chiamate Tebe?

Per concludere, Gods of Egypt è il classico blockbuster con un sacco di budget ma con poche idee,il risultato sono degli effetti speciali con un film attorno. Film che comunque consiglio; infatti la goffaggine e le numerose cazzate sanno comunque strappare qualche risata.

P.S

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