Friends: they'll be there for you too

Seppur le serie TV rientrino fra i miei interessi,non sono un fervido appassionato.
Ne ho viste diverse e apprezzate altrettante, ma l'idea di chiudermi su una di esse non mi entusiasma più di tanto, anche se è successo. Ebbene, oggi vi parlerò proprio di una serie su cui mi sono fissato molto, che in realtà guardavo sporadicamente anche da bambino, ma su cui sono tornato solo di recente. Si tratta di Friends, la celebre sit-com che fra gli anni '90 e primi 2000 a strappato a me e molti di noi colossali risate, tanto che io continuo a guardarla, e penso che molti di voi facciano lo stesso.

Gli eventi si svolgono a New York,la città che non dorme mai, e ruotano attorno ad un gruppo di sei amici e alle loro vicende lavorative e sentimentali. E qui, forse si ha la prima chiave del successo di questo prodotto; tutte le situazioni in cui i protagonisti si ritrovano sono contesti assolutamente quotidiani, in cui molti possono riconoscersi. Tuttavia, la verve comica del sestetto newyorkese può trasformare le angherie della vita moderna in cui sono costantemente imbottigliati in spassosi siparietti comici e gag assolutamente indimenticabili. Altro enorme punto di merito di questo cult televisivo è l'incredibile alchimia che i nostri sei sprigionano in ogni inquadratura; essa è talmente forte da coinvolgere lo spettatore e farlo sentire come se anch'esso fosse un loro strettissimo amico, facendolo sentire come il settimo membro dell'allegra comitiva. Un ultimo elemento cardine di quest'opera e che nonostante le grasse risate che offre in ogni singola puntata, non fa mancare momenti altrettanto commoventi, che mostrano l'umanità e la maturità dei nostri best friends.

Visto che si è parlato dei protagonisti dell show, direi che è d'obbligo dare una descrizione rapida e breve descrizione di essi. Partiamo da Rachel (interpretata da Jennifer Aniston) una ragazza di ottima famiglia che decide di mollare il suo promesso sposo all'altare. Questo fatto sarà l'incipit della serie, in quanto fautore dell'incontro con i restanti cinque. Inizialmente si comporterà come una ragazza viziata, la tipica figlia di papà, ma le situazioni e l'amicizia dell'allegra combriccola la porteranno a evolversi e migliorarsi sempre di più. Il secondo di cui bisogna parlare,dopo aver citato Rachel è chiaramente Ross (David Schwimmer), un paleontologo, una personalità molto seria e responsabile (anche se non sempre) a cui piace avere il controllo della situazione. Rachel e Ross fanno parte della principale storia d'amore, un amore burrascoso e conflittuale, fatto di costanti avvicinamenti ed allontanamenti. Poi abbiamo Monica (Courtney Cox), una chef, che condivide col fratello una certa predisposizione nell'essere una maniaca del controllo, oltre che avere una moltitudine di disturbi ossessivo-compulsivi, guai lasciare la sua casa fuori posto. Segue Chandler (Matthew Perry), il classico soggetto dal sarcasmo facile e dalle costanti domande retoriche (di solito iniziato tutte con could I be),odia il suo lavoro ed ha svariati problemi con entrambi i suoi genitori. Monica e Chandler sono la seconda copia all'interno del gruppo, scoprono attrazione per caso e formeranno da subito una copia stabile, fatta di compromessi ed affetto reciproco. Ora è il turno di colui che forse è il mio personaggio preferito,ovvero Joey (Matt LeBlanc). Joey è un attore senza troppo talento ma con tanta ambizione. Decisamente debole sul lato culturale, mostra molta abilità nelle situazioni quotidiane ed emotive più difficili,oltre che ad essere un inguaribile tombeur des femmes (celebre la sua punch line "how you doin'?"). Il legame col suo coinquilino Chandler è forte e indissolubile, il dinamico duo formato da questi due tizi regalerà delle gag che sono tra le più esilaranti di tutta la serie.
Ultima dell'elenco ma non ultima per importanza abbiamo Phoebie (Lisa Kudrow), una massaggiatrice svampita e vulcanica, fissata col sovrannaturale e la spiritualità ,a cui piace scrivere canzoni dal dubbio gusto sia strumentale sia testuale. Essa svolgerà spesso il ruolo di moderatrice quando le liti tra amici saranno accese,mostrando sempre un lato diplomatico, ma anche lei,come i restanti cinque, avrà spesso dei comportamenti alquanto infantili. Il bello di queste sei personalità  è che si evolvono e sviluppano all'interno della storia,come ho già detto per Rachel, maturando così sia come singoli personaggi che come gruppo di giovani amici.

Il lato tecnico non è molto interessante, e qua e là si possono trovare delle incongruenze (mai gravi) di sceneggiatura. Ma l'unica vera pecca è il doppiaggio italiano,che non solo snatura molte battute (il che sarebbe forse il meno) ma ne distrugge i tempi comici. Ma personalmente penso che sia il talento degli attori e delle attrici principali di questa sit-com a regalare la magia di Friends, una magia che la serie continuerà a regalarci ogni volta che accenderemo la TV per sederci sul divano con loro (se lo si guarda rigorosamente in inglese coi sottotitoli,preferibilmente in inglese pure quest'ultimi). Infatti come recita "I'll be there for you" dei Rembrandt, la celeberrima sigla di Friends "I'll be there for you,'cause you'll be there for me too", che tradotto per i meno anglofoni suona così :"sarò qui per voi,perché anche voi sarete qui per me".


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