Veloce come il vento; un film sui motori tutto italiano

A me piacciono le auto. Lo so, inquinano e fanno un sacco di rumore, ma non gli si può negare che il fascino della velocità e la necessità di provare scariche di adrenalina siano  perfettamente incarnate dai motori e dalle scocche aerodinamiche di certe vetture sportive. Quello che di norma non mi piace sono i film dedicati ai motori; tutti gli steroidi di cui sono imbottiti i protagonisti e la civetteria delle contro parti femminili mi ha sempre dato un senso di repulsione nei confronti di queste "opere".
Il film di cui parlerò oggi però è molto diverso; oggi si parla infatti di "Veloce come il Vento", per la regia di Matteo Rovere ed ispirato liberamente dalla storia vera di Carlo Capone. Ebbene sì, si tratta di una pellicola italiana!

Veloce come il Vento è la storia dei fratelli Loris e Giulia De Martino, interpretati rispettivamente da Stefano "tu gust is megl che uan" Accorsi e da  Matilda De Angelis. Il primo ritornerà nella vita della seconda solo dopo la morte del padre, portando con se scompiglio e sentimenti alquanto negativi in Giulia. I due fratelli sono infatti agli antipodi sia al volante sia come personalità: Giulia è molto responsabile e ha una guida pulita, mentre Loris è un tossicodipendente ed ex rallista che adotta una guida sporca ed aggressiva. Nel mezzo c'è Nico, il fratellino più piccolo e la casa d'infanzia, che rischia di essere pignorata. A questo punto gli attriti fra fratelli si attenueranno (anche se non troppo in fretta e non del tutto), lasciando spazio all'affetto e alla solidarietà.

Ed è proprio questo il punto di forza del film;  il sentimento che lega i due non è mai banale ne tanto meno scontato, ma si rafforza e si sgretola costantemente durante il minutaggio del film ed è reso da una incredibile prova recitativa da parte di entrambi. Anche i personaggi secondari sono ben scritti e sviluppati, intervenendo nelle vicende senza forzature. Sul lato tecnico il film è solido e ben costruito, le scene in macchina non sono mai spettacolarizzate ma hanno una resa sempre chiara sia nella regia che nel montaggio, infatti non mancano particolari sulle ruote o sugli occhi di Giulia. Insomma, non è un film che punta al virtuosismo o alla messa in scena hollywoodiana,ma rimane sempre e comunque chiaro e godibile. Anche se, il fatto che siano state usate vere gare di Gran Turismo da comunque un punto in più alla pellicola.

Veloce Come Il Vento dunque riesce in due ardue imprese: dare lustro al cinema italiano e dare lustro ai film sportivi sulle automobili. E un film che consiglio caldamente anche ai non amanti dei motori in quanto saprà comunque dare loro emozioni.

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